USA – I nuovi cluster produttivi e il sistema di incentivi economici

Il “Chips Act” sta stimolando un numero senza precedenti di nuovi impianti di fabbricazione di semiconduttori, e come risultato dei benefici di “spillover” associati a questi investimenti high-tech unici, la creazione di nuovi impianti di produzione stimolerà la produzione in un ampio spettro di settori. Gli impianti di chip, così come i grossi stabilimenti Automotive, sono comunemente i punti focali dei “cluster” di produzione e innovazione, caratterizzati da concentrazioni di aziende ad alta intensità tecnologica, un gran numero di lavoratori qualificati e istituzioni accademiche e centri di formazione. La costruzione di fabbriche di semiconduttori avanzate può attirare investimenti nelle operazioni di produzione vicine che forniscono le attrezzature e i materiali necessari per il funzionamento di tali fabbriche. Oltre ad aumentare le straordinarie competenze tecnologiche e industriali necessarie per produrre semiconduttori avanzati, la costruzione di nuovi impianti può supportare la creazione di industrie derivate che capitalizzano su tali competenze, oltre a una forza lavoro che possiede le competenze, la disciplina e la resistenza per impegnarsi nella produzione high-tech. L’esistenza di un profondo pool di talenti e l’abilitazione delle istituzioni educative (sia università di ricerca che community college specializzati) in grado di fornire formazione e infrastrutture fisiche è un elemento potente nell’attrarre la produzione. Inoltre, queste stesse istituzioni e strutture possono attrarre investimenti in altri tipi di produzione avanzata con requisiti di supporto simili. In via generale, il raggruppamento di più fabbriche in un’unica posizione offre molti vantaggi, tra cui l’accesso a una solida pipeline di talenti, un ecosistema consolidato di partner della supply chain e un’infrastruttura affidabile di supporto. Diversi esempi hanno dimostrato come la presenza di un impianto di produzione di semiconduttori in una località possa attrarre produttori di altri settori ad alta intensità tecnologica che cercano collaborazioni di ricerca e produzione con un produttore di chip, e gli investimenti nella produzione di semiconduttori creano nuove opportunità nelle industrie high-tech correlate e, forse ancora più importante, nei settori emergenti chiave come l’intelligenza artificiale, l’informatica quantistica e l’IoT. 

Alimentare una rinascita manifatturiera, e le opportunità per le aziende Italiane

Gli esempi riportati stanno avendo effetti stimolanti semplici e potenti sul più ampio settore manifatturiero all’interno di una regione, e ci sono tutte le ragioni per credere che i numerosi impianti di chip, così come le fabbriche di e-battery e tutti i nuovi sviluppi della e-mobililty nuovi e pianificati in Texas, New York, Arizona, Ohio, West Virginia, Illinois, Indiana, South Carolina e altri stati potrebbero contribuire ad alimentare una più ampia rinascita della produzione statunitense.

C’è tuttavia un punto fondamentale da tener presente, soprattutto in questi settori tecnologici, siano essi la produzione di Chips o il nuovo mondo della e-mobility: al momento meno del 70% della domanda interna statunitense viene soddisfatta con beni prodotti localmente, e tutta l’infrastruttura di supply chain della e-mobility è oggi per il 90% ancora da costruire.

Il governo federale e gli stati sono ben consci di dover cooperare per incentivare e per facilitare la capacità del settore privato di muoversi velocemente e con efficacia. La ricerca di aziende con la necessaria capacità e tecnologia è molto attiva, e lo sguardo è spesso puntato su Paesi amici che abbiano nel loro tessuto manifatturiero 3 componenti fondamentali: tecnologia, flessibilità, abitudine a lavorare in cluster.

L’Italia ha nel suo DNA e in quantità elevate ognuna di queste caratteristiche, e la ricerca di aziende italiane è forte e in grande espansione. E lo Stato Federale ha avviato da tempo estese collaborazioni con i governi statali e locali per incentivare, avviare e sostenere rapidamente nuovi progetti di costruzione e industrializzazione, siano essi a partire dal Green Field o avvengano via M&A o collaborazioni. Ogni stato ha un suo ufficio dello sviluppo economico e ha concepito un sistema completo di incentivi economici e di struttura per facilitare l’accesso anche ad aziende straniere.

Il sistema di incentivi e del supporto degli stati

Muoversi nel complesso sistema di incentivi è semplice, ma la sua applicazione segue criteri molto precisi e non è facile. L’accesso al sistema è regolato in maniera precisa a determinati schemi correlati al settore merceologico, all’investimento pianificato e alla creazione di nuovi posti di lavoro.

Il supporto si può sostanzialmente dividere in una parte finanziaria e una parte di supporto alla formazione delle nuove risorse.

Dal punto di vista finanziario sono sostanzialmente 3 gli strumenti a disposizione delle aziende: finanziamento (loan), credito d’imposta (Tax Credit), concessioni (grant) singole legate a una condizione. Ogni stato ha le sue particolarità e un diverso peso dei singoli strumenti ma lo schema si può sostanzialmente riassumere come segue.

Il finanziamento (loan), può arrivare fino al 25% dell’investimento previsto o al 50% del totale dei finanziamenti necessari, con limiti sul totale erogabile. Spesso il tasso concesso è un paio di punti sotto la media del mercato. La difficoltà risiede nella precisione richiesta nell’individuare i target dell’investimento supportato (equipaggiamenti, strumenti, working capital, ecc.). Investimenti in Real Estate non sono, ad esempio, possono in alcuni stati non essere supportati.

Il credito d’imposta (Tax credit) è normalmente legato all’ammontare degli investimenti e al numero di posti di lavoro e al totale del costo del lavoro, ma vi sono in alcuni stati anche poste per le spese in ricerca e sviluppo e per programmi di apprendimento educativo (Apprenticeship educational). Il vincolo spesso risiede nel mantenimento di certi criteri per 3 o più anni.

Ulteriori concessioni (grant) possono essere legate ai singoli posti di lavoro creati, ma anche a progetti di efficientamento e di espansione della produzione.

Da ultimo, ma non certo per importanza, il supporto alla formazione, che può arrivare fino a coprire il 50% del costo totale.

Ulteriori supporti possono essere individuati ed eventualmente negoziati a livello di contea locale.

Ma l’attività di supporto degli uffici economici dei singoli stati non si ferma ad una semplice lista degli incentivi: per ogni azienda che presenta un progetto di espansione e di localizzazione, lo stato nomina un vero e proprio Project manager che diventa il referente del progetto stesso, per tutta la durata prevista. Il progetto viene quindi seguito in una comunità di intenti, dove sia l’imprenditore che lo stato hanno lo stesso obiettivo: arrivare al risultato, e con tempi certi.

Vantaggio evidente per chi deve immaginare una nuova sede, una espansione o una nuova esplorazione in USA.

 

Il lavoro di IA International Advisors è quello di aiutare le aziende in questo loro percorso, intervenendo a supporto nella costruzione del business plan, nella creazione della documentazione necessaria a determinare l’accesso ai sostegni economici e strutturali, ad effettuare un primo scouting di clienti e fornitori, ad adoperarsi e negoziare con i singoli stati  gli incentivi previsti, a sostenere la scelta della nuova location attraverso uno schemaoggettivo di vantaggi e benefici per ogni singolo stato, fino alla ricerca del parco industriale, alla determinazione dei costi delle utilities e della eventuale costruzione del sito, alla gestione stessa del general contractor e dei contratti con le utilities. Se necessario, possiamo anche assicurare un supporto all’avvio della attività della nuova realtà oltreoceano attraverso progetti di Business Development o con soluzioni di TemporaryManagement.

 

Diventare internazionale è semplice, ma non facile.

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