Arabia Saudita – Le condizioni Macroeconomiche dello sviluppo industriale

L’Arabia Saudita, è universalmente riconosciuta come il principale produttore di petrolio al mondo, ma negli ultimi anni il governo saudita ha lanciato un programma di trasformazione economica e industriale senza precedenti, mirando a diversificare la sua economia e ridurre la sua dipendenza dal settore petrolifero attraverso una serie di iniziative, coordinate dal  piano Vision 2030.

Il percorso delineato da questi piani di sviluppo parte da una presa di consapevolezza sulla situazione macroeconomica attuale e sui rischi che essa comporta. Avere una economia dipendente dalle oscillazioni del prezzo del petrolio influenza notevolmente lo stato della finanza pubblica e rende il paese sempre vulnerabile. La riforma del bilancio statale, con la riduzione delle agevolazioni sui carburanti e l’introduzione di alcune imposte, ha cercato di mitigare il deficit di bilancio pubblico, che rimane peraltro uno con i migliori rating tra i paesi del G20. Dall’altro lato, la prosperità che il petrolio ha garantito negli anni passati, arrivando ad assicurare oltre 450 miliardi di dollari di riserve valutarie, permette di programmare un virtuoso ciclo di investimenti e diversificare la propria economia. La crescita del GDP è stata nel 2022 del 8,7%, ma forse il dato più significativo è il tasso di crescita del 5,4% delle attività “non-oil”, a testimonianza dell’impegno verso i nuovi progetti.

In questo quadro di massicci investimenti anche industriali, l’attenzione per lo sviluppo sostenibile e la gestione razionale delle risorse è fondamentale. Attualmente l’Arabia Saudita ha il peggior rapporto di emissione di CO2 pro capite, e senza una impegno ecologico questo rapporto sarebbe destinato solo a peggiorare. Il target è di investire in almeno 90GW di impianti ad energia rinnovabile entro il 2030, laddove la produzione corrente è di 1,3GW, con l’ambizione di di essere Net zero entro il 2060.

Dal punto di vista delle infrastrutture, gli investimenti sono in progetti industriali e logistico, ma anche nel turismo e nell’innovazione tecnologica. E’ di pochi mesi fa l’istituzione di 4 nuove Free Zones ed è noto a molti il visionario progetto NEOM, ben rappresentato dalla  sua iconica linea urbana di 170 Km.

Per gestire un piano di sviluppo così ambizioso, è essenziale la presenza di capitale, tecnologia e valore aggiunto straniero. Il governo ha intrapreso numerose iniziative per semplificare la burocrazia, migliorare la competitività, proteggere la proprietà intellettuale e attirare investimenti stranieri qualificati. Sul fronte fiscale, le Free Zone offrono un’imposta sul reddito delle società del 5% per almeno 20 anni e annullano la ritenuta fiscale sui profitti aziendali reimpatriati.

Partendo da questi presupposti, possiamo individuare 4 settori chiave di sviluppo industriale i rilevante interesse per le aziende europee ed italiane in particolare.

  1. Tecnologia e Innovazione: Il paese sta lavorando per diventare un Hub tecnologico regionale con progetti all’avanguardia come NEOM, una città futuristica con un’enfasi sulla tecnologia e la sostenibilità, sono un esempio di questa visione. Una delle Free Zone ha l’ambizioso obiettivo di diventare la “Silicon Valley” dell’Arabia Saudita
  2. Industria Manifatturiera: Non esiste economia che non possa fare riferimento in maniera consistente ai progetti industriali. L’Arabia Saudita sta cercando di sviluppare l’industria manifatturiera, con un focus su produzione locale e riduzione delle importazioni. In molti settori strategici si sta imponendo il concetto di “Domestic Content” che contribuirà a diversificare l’economia e creare opportunità di lavoro. Due Free Zone sono destinate principalmente allo sviluppo industriale nei settori Automotive e nella Cantieristica Navale.
  3. Energia Rinnovabile: Il paese sta investendo in modo significativo nell’energia rinnovabile, con l’obiettivo di diversificare la sua produzione energetica e ridurre l’impatto ambientale. Si prevedono investimenti nell’ordine dei 100 miliardi di Dollari entro il 2030, nei settori Eolico, Fotovoltaico, nelle batterie e nello sviluppo della tecnologia a idrogeno.
  4. Turismo e Cultura: L’Arabia Saudita ha aperto le porte al turismo internazionale, con l’obiettivo di diventare una destinazione turistica di rilievo. Nel 2022 ha registrato una crescita oltre il 120%, diventando l’area con la crescita più importante al mondo. Buona parte dei progetti di NEOM sono dedicati al turismo, attraverso lo sviluppo delle aree marine del Mar Rosso e a nuovi Resort negli altipiani centrali.

 

Nonostante i progressi notevoli, l’Arabia Saudita deve affrontare alcune sfide chiave per realizzare pienamente la sua visione di sviluppo economico e industriale, e le difficoltà sono proprio nella natura visionaria dei progetti e gli ostacoli alla sua realizzazione. La necessità di continuare a diversificare l’economia in modo efficace e ridurre la sua dipendenza dal petrolio, garantire che i benefici economici si diffondano in modo equo nella società, riducendo le disuguaglianze, affrontare le questioni legate all’ambiente e alla sostenibilità, mantenere la stabilità regionale e internazionale per sostenere gli investimenti esteri sono le sfide enormi che il paese dovrà affrontare nei prossimi anni.

Vision 2030 ha posto le basi per una nuova era di diversificazione economica e sviluppo industriale, ma il paese dovrà affrontare sfide significative per realizzare appieno questa visione. Tuttavia, il forte impegno e gli investimenti in corso suggeriscono che il futuro dell’Arabia Saudita è pieno di opportunità e promesse di crescita sostenibile.

 

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